Le parole per dirlo

“Le parole per dirlo” di Marie Cardinal

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Il libro con il quale vorrei iniziare questa pagina dedicata ai consigli di lettura è un romanzo a me caro, di una scrittrice francese – “Les mots pour le dire” – Le parole per dirlo – pubblicato nel 1975 in Francia e tradotto in Italia per Bompiani.

L’autrice – Marie Cardinal – è stata insegnante di filosofia, giornalista e scrittrice di numerosi romanzi. Nata ad Algeri nel 1929, nelle sue opere si ritrova una volontà di parlare di donne, di storie quotidiane, di vissuti ed emozioni senza tempo.

E’ certamente un libro autobiografico che ha segnato un’epoca e dato slancio alle rivendicazioni dei movimenti femministi. Marie Cardinal affronta numerosi aspetti della vita femminile, attraverso il racconto di una “liberazione”: la riscoperta di un’altra vita, più autentica, attraverso un graduale recupero di sé. Nel libro si mostra la riconoscenza della scrittrice verso la psicoanalisi, percorso durato ben 7 anni: la salvezza inizia in un vicolo nel cuore di Parigi, dove si trova lo studio del terapeuta. Un’analisi dolorosa, ma che l’ha aiutata a guarire e liberarsi dal suo malessere psicologico, che lei chiama “la cosa“.

La copertina del romanzo di Marie Cardinal

La sua malattia le procura tremori, ansia, dolori invalidanti. Marie soffre nel corpo, manifestando sintomi che la costringono a vivere isolata dal mondo e senza trovare aiuto da parte della famiglia. Il romanzo è una “scrittura del corpo“, che parla attraverso i sintomi.

In Psicologia questo disturbo si può definire “somatizzazione“, dove il corpo diventa luogo di espressione fisica di uno stato interno emozionale.

Talvolta il sintomo psicosomatico può essere rappresentato da disturbi gastrici e cardiaci, mal di testa, disturbi del sonno.

La terapia psicologica le permette di uscire e liberarsi dalla “cosa”, dalla sua incapacità di vivere e le permette piano piano di riprendersi la sua vita.

“Per la prima volta da tanto tempo qualcuno mi parlava come se fossi una persona normale. E, per la prima volta da tanto tempo, mi comportavo come una persona capace di assumersi le proprie responsabilità”.

La psicoanalista Wilma Bucci ritiene che nella malattia somatica vi sia una dissociazione tra i pattern sensoriali (ciò che proviamo, le emozioni) e le parole (le rappresentazioni simboliche). Nel libro si osserva un blocco di Marie nella capacità di connessione tra schemi emotivi verbali e non verbali: Marie non ha “simboli verbali” per rappresentare ciò che prova e quindi utilizza il suo corpo.

La terapia le permette di esprimere i sentimenti di dolore “bloccati” e attraverso le parole “la cosa” si scioglie, diventa più visibile ma anche più controllata e piano piano sparisce. Marie impara a trasformare le esperienze in parole poiché diventa consapevole di quanto accade.

Esisto da sette anni: sono nata con la psicoanalisi

Le sue parole sono dure, intense graffianti….. ci portano in un mondo fragile, intimo e talvolta rabbioso. Ed è proprio attraverso la scrittura che Marie ritrova la sua strada.

Per qualsiasi informazione o approfondimento legati al tema trattato, si può fare riferimento allo Studio di Psicologia e Psicoterapia di Pergine Valsugana attraverso i seguenti contatti:

⇒ 347. 3479888

corinne.copat@gmail.com

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L’autrice: Dr.ssa Copat Corinne

La Dr.ssa Copat è Psicologa e Psicoterapeuta. Esercita la libera professione presso lo Studio di Psicologia di Pergine Valsugana. E’ laureata in Psicologia Clinica presso l’Università di Padova ed è specializzata in Psicoterapia Psicodinamica.

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